Il Recovery Fund dell’Unione Europea si chiama Next Generation. Pensato per aiutare i paesi più colpiti dal Covid-19 e dalla recessione, si rivolge ai giovani con l’obiettivo di creare opportunità di crescita e di sviluppo. L’ambizione è guardare al futuro.
Per uscire dalla crisi economica e sociale causata dalla pandemia da Covid-19 bisogna rinnovare radicalmente il nostro modo di vivere e di organizzare l’economia, la scuola e il lavoro, guardando alle nuove generazioni. Tante sono state le paure durante il lockdown, come registrato dall’analisi di Radar, osservatorio SWG, a metà aprile, ma è il momento di accantonare le incertezze e dedicarsi a nuove prospettive di crescita.
La situazione italiana
In Italia il Covid-19 ha accelerato dinamiche e processi già ampiamente noti nel nostro paese. Nel pieno dell’“economia della conoscenza”, il sistema produttivo affronta la competizione europea e internazionale con scarsi strumenti e competenze limitate.
Il Rapporto DESI 2020 (Digital Economy and Society Index, rapporto sulla competenza digitale e sull’economia della Commissione Europea) colloca l’Italia al 25° posto tra i 28 Paesi UE: bassa competenza digitale, scarsa produttività, poca competitività ed economia ferma.
Laureati e tasso di occupazione
I dati Eurostat pre-Covid rivelano che l’Italia è il fanalino di coda in Europa per giovani laureati che hanno trovato lavoro entro tre anni dal titolo di studio. Sono poco più della metà: il 58,7%, rispetto al 92,7% della Germania, al 75,7% della Francia e al 73% della Spagna.
La quota di laureati in Italia resta molto al di sotto della media europea: appena il 28% dei giovani tra i 30 e i 34 anni, contro il 40,3% europeo. Il tasso di abbandono della scuola, 14,5%, fa sì che l’Italia sia quartultima in Europa.

La crisi socio-economica di questi mesi, conseguente al lockdown per contenere il Covid-19, ha ridotto ancora il tasso di occupazione. Inoltre, ha aumentato il numero di inattivi e scoraggiati, in particolare nel sud Italia, e aggravando il divario regionale.
La visione dell’UE
L’Unione Europea con il Recovery Fund Next Generation, evidenzia come, per superare la crisi più grave dal crollo economico e finanziario del 1929, servano futuro, visioni, progettualità e strumenti adeguati. Tra questi strumenti ci sono anche tutti gli interventi mirati a potenziare il capitale umano, essenziale per la crescita e la competitività sia delle singole aziende che dell’intero sistema economico del paese.
I percorsi indicati dall’Unione Europea si strutturano sui temi della sostenibilità e del digitale: green economy e digital economy.
Sullo sfondo i temi dell’Agenda 2030:
- la sostenibilità ambientale e sociale;
- l’innovazione;
- la riduzione delle disuguaglianze;
- la qualità della vita;
- la conoscenza.

Quale futuro per l’Italia?
Date le preoccupanti conseguenze della pandemia da Covid-19, all’interno di questo orizzonte, si delinea un vasto programma di investimenti pubblici. L’obiettivo è attrarre e stimolare investimenti privati, per orientare le principali scelte dei governi nazionali, a partire dalla necessità, in Italia, di sostenere un programma di riforma del sistema scolastico e formativo. Condizione necessaria a colmare il gap con gli altri paesi dell’Eurozona e stimolare innovazione e competitività nel sistema economico italiano.