Si chiama tech-clash, il disallineamento tra persone e innovazione. Tra i valori e i paradigmi degli individui e i modelli tecnologici che determinano, sempre più, la produzione di beni e servizi. Modelli che, in linea con la rivoluzione digitale, cambiano il nostro modo di vivere e di lavorare. Il tech-clash è l’altra faccia della medaglia dell’innovazione generata dalla velocità del dato, grazie alle nuove tecnologie 5G.
Tech-clash: il rapporto di Accenture
Il clima di sfiducia e insoddisfazione da parte dei consumatori secondo il rapporto “Technology Vision 2020” di Accenture, nasce da questo disallineamento. La spinta alla tecnologia non è neutra e l’innovazione senza direzione crea paura.
Per ricomporre la frattura e adattarsi alla rivoluzione digitale, secondo il rapporto di Accenture, le aziende hanno bisogno di dare alle persone maggior potere decisionale, al di là del loro status acquisito di consumatori. In pratica, hanno bisogno di definire un nuovo modello che trasformi gli spettatori passivi in attori attivi e partecipi.
Il rapporto con i clienti deve diventare una partnership. E deve cambiare il concetto di proprietà di un prodotto, sempre più una questione tecnologica. In un mondo iperconnesso il prodotto cambia continuamente e a grande velocità, viene continuamente aggiornato e modificato, fino a diventare un oggetto o un servizio intelligente.

Rivoluzione digitale: le applicazioni del 5G
La tecnologia 5G reinventa tanto il contenitore quanto il contenuto: dall’auto senza autista, al robot intelligente o all’agricoltura 4.0. L’esperienza del Covid-19 è stata destabilizzante per la quasi totalità delle persone, come ha testimoniato lo studio di Radar dell’Osservatorio SWG. Forse anche perché la pandemia e tutte le sue conseguenze hanno reso evidente che il fenomeno della rivoluzione digitale non è più reversibile.
Nell’ambito della scuola e della formazione di risorse umane, il tema della rivoluzione digitale potrebbe invece ridefinirne il ruolo nel quadro di un mondo in piena fase di metamorfosi, a partire dalla portata della sfida. In particolare per il nostro paese, l’Italia, per cui la sfida tecnologica rappresenta una priorità sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista sociale e culturale.